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Albettone

COME ARRIVARE: Si trova a 26.1 km a sud di Vicenza, sulla strada statale 247 Riviera Berica.

VILLA ERIZZO SCHIAVINATO detta CA' BRUSA'

VILLA ERIZZO SCHIAVINATO detta CA' BRUSA'

VILLA ERIZZO SCHIAVINATO detta CA' BRUSA'

Strada Lovolo, 24/25
36020 Lovolo di Albettone (VI)
Tel: 0444.790596
Cell. 3398427996

A Lovolo troviamo la villa Ricci Manfredini, detta Ca Brusà, risalente al XV secolo e probabilmente costruita per volere di una nobile famiglia veneziana. Nel corso dei secoli, fu di proprietà degli Erizzo, dei Manfredini, dei Ricci, venendo sempre utilizzata in rapporto allo sfruttamento dei fondi agricoli. La sezione mediana della facciata rientrante è caratterizzata da un portico inferiore a tre archi ed una loggia superiore a sei. Alla fine del Seicento fu aggiunta una nuova sala. La villa è visitabile solo esternamente.

APERTURA:
Lunedì previa richiesta telefonica
Visita possibile anche in altri giorni sempre previa richiesta telefonica

VILLA CAMPIGLIA MICHELAZZO detta NEGRI DE SALVI

VILLA CAMPIGLIA MICHELAZZO detta NEGRI DE SALVI

VILLA CAMPIGLIA MICHELAZZO detta NEGRI DE SALVI

Via de Salvi, 36
36020 Albettone (VI)
Tel: 0444.790001
E-mail:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

La villa dei Campiglia, presente ad Albettone, è stata conservata tale fino al 1800, cioè fino al momento in cui il diffondersi del gusto romantico portò, nel corso del secolo XIX, a numerosi interventi sulle antiche case di villa che i proprietari ritenevano inadeguate alla moda del tempo. Per quanto riguarda il territorio vicentino, il più noto protagonista di tali manomissioni fu l'architetto Antonio Caregaro Negrin. Nel 1842, egli ricevette dai Negri de' Salvi l'incarico di smantellare la loro residenza quattrocentesca di Albettone, già appartenuta ai nobili Campiglia, per erigere un nuovo edificio al quale fu conferito l'attuale aspetto neogotico. Fortunatamente, dell'antica villa fu risparmiata una sala al piano terra ove Giovanni Antonio Fasolo aveva affrescato, tra il 1560 e il 1570, episodi e svaghi della vita in villa particolarmente suggestivi per l'eleganza delle figure e per la naturalezza degli atteggiamenti. Le scene superstiti, raffiguranti la musica, il gioco e la caccia, subirono, nel 1858, pesanti manomissioni ad opera di Giovanni Busato e solo recenti restauri ne hanno restituito il fascino e la bellezza. Nel loro affascinante complesso il ciclo di affreschi di Albettone ci dà l'immagine più compiuta della vita in villa dell'aristocrazia veneta del '500, un costume che si protrarrà fino a tutto il Settecento.

Sito web: www.comune.albettone.vi.it

APERTURA:
La villa oggi sede municipale è visitabile previo contatto telefonico il lunedi e mercoledi dalle 09:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00

VILLA PROSDOCIMI detta CA' GIUSTINA

VILLA PROSDOCIMI detta CA' GIUSTINA

VILLA PROSDOCIMI detta CA' GIUSTINA

Via Roma, 9
36020 Albettone (VI)
Tel: 0444790573
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Situata alle pendice del monte Castellario, Villa Prosdocimi, detta “Giustina” presenta un carattere eclettico ed è frutto di una ristrutturazione ottocentesca di edifici più antichi. Essa comprende il corpo padronale che rivela una splendida facciata alla quale sono collegate due ali laterali; è presente un’antica barchessa e un’oratorio situato lungo la mura che fiancheggia la strada.

APERTURA:
è possibile visitare l'intero complesso su prenotazione

FONDACO E COLOMBARA DEL VECCHIO PORTO

FONDACO E COLOMBARA DEL VECCHIO PORTO

FONDACO E COLOMBARA DEL VECCHIO PORTO

Piazza Umberto I
36020 Albettone (VI)

CHIESETTA DEI SANTI VITO E MODESTO

CHIESETTA DEI SANTI VITO E MODESTO

CHIESETTA DEI SANTI VITO E MODESTO

Via San Vito (località Lovertino)

La chiesetta dei Santi Vito e Modesto è documentata già nel 753, fu definita dallo scomparso illustre archeologo Mons. G. Lorenzon "la gemma dei Berici". L'abside conserva la sua struttura originaria mentre il resto dell'edificio subì una sostanziale trasformazione nel periodo romanico. Un nubifragio la danneggiò gravemente nel 1965, causando il crollo del tetto. Di recente, è' stata oggetto di un particolareggiato restauro, che l'ha riportata all'aspetto originale.