LA GEOGRAFIA
Formatisi sul fondo di un antico mare, nell'arco di almeno un centinaio di milioni di anni, i Colli Berici risaltano nettamente, a sud di Vicenza, sulla pianura alluvionale, con una forma di parallelogramma, il cui asse maggiore, orientato in direzione nord/nordestsud/sudovest, è lungo circa 24 km, e con una superficie complessiva di circa 165 kq. Il rilievo presenta un profilo omogeneamente arcuato, piuttosto compatto e non molto elevato sul livello della pianura.
COLLINE
Appartengono ai Colli Berici anche alcune modeste colline, che sorgono isolate nella pianura: a nord, la collina di Altavilla Vicentina; a ovest, il Monticello di Fara presso Sarego; a est, le colline di Montegalda, mentre il Monticello di Barbarano Vicentino e le colline di Albettone e di Lovertino, situate a sudest dei Berici, rappresentano il naturale collegamento geografico e soprattutto geologico con i vicini Colli Euganei. I contorni dei rilievo berico appaiono più o meno frastagliati su ogni lato, con rientranze e sinuosità, promontori e sporgenze, vallette o semplici incisioni sui fianchi, i caratteristici scaranti. I versanti sono ovunque piuttosto dolci e rettilinei, con pendenze omogenee, appena interrotte in qualche punto da un salto di roccia, fatta eccezione per il lato sudorientale, che presenta, nel tratto tra Costozza di Longare e San Donato di Villaga, una sequenza pressochè continua di nude e verticali pareti rocciose: maggiormente sviluppato in altezza appena a ridosso del paese di Lumignano, il fenomeno si attenua progressivamente verso sudovest, fino ad estinguersi all'altezza di San Donato di Villaga. L'altopiano sommitale, prevalentemente calcareo, è una successione di dolci ondulazioni, con depressioni e vallette doliniformi tipiche di un paesaggio carsico, alternate a modeste elevazioni: il Monte Lungo presso San Giovanni in Monte, alto appena 445 metri s.l.m., rappresenta la massima quota del rilievo.
VALLI
Alcune valli particolarmente sviluppate e ramificate incidono il complesso collinare: a sud, la Val Liona, che si restringe notevolmente all'altezza di Spiazzo e di Pederiva di Grancona, dividendosi poi nella Val dei Gazzo e nella Valle di Calto; a ovest, l'estesa sinuosità delle Valli di Brendola; a nord, le Valli di Sant'Agostino; a nordest, le Valli di Fimon e, a est, il Palù di Mossano, racchiuso tra i promontori di Montruglio e di San Pancrazio. Le testate della Val Liona e delle Valli di Fimon, arrivando quasi a congiungersi presso San Gottardo di Zovencedo, nel cuore del rilievo, dividono idealmente i Colli Berici in due parti. La porzione occidentale, più stretta, presenta a nord una conformazione piuttosto frastagliata, con propaggini più o meno ampie presso Altavilla Vicentina e Vicenza, mentre verso sud conserva l'aspetto di un piatto altopiano, che dal centro dei Berici digrada, con quote mai superiori ai 300 metri, in direzione di Lonigo e di Orgiano. Qui, l'erosione ha smantellato pressochè completamente le formazioni rocciose più recenti, di età soprattutto oligocenica, cosicchè le forme carsiche insistono ora sui calcari marnosi e friabili dell'Eocene superiore, offrendo, data la facile erodibilità delle rocce, un paesaggio a morfologie molto dolci. Quella orientale, invece, è più tozza e rimane più elevata, con versanti anche molto ripidi fino a verticali, avendo conservato porzioni delle primitive superfici di spianamento, che gravitano sui calcari oligocenici, qui ancora ampiamente rappresentati.
CORSI D'ACQUA
Proprio a causa della natura prevalentemente calcarea e del carsismo diffuso, i Colli Berici risentono di una cronica scarsità d'acqua, in particolar modo sul rilievo sommitale e sui versanti meridionali. Soltanto a quote meno elevate, in corrispondenza con il passaggio a terreni poco permeabili, o anche al piede della collina, compaiono alcuni orizzonti sorgentiferi, che alimentano, in qualche caso, brevi e scarsi torrenti, la cui portata, spesso intermittente, è direttamente condizionata dal regime pluviometrico. Dopo aver percorso il fondo dei già citati scaranti, i corsi d'acqua, raggiunta la pianura e diventati canali che svolgono la duplice funzione di raccogliere l'acqua e di irrigare la campagna, scorrono tra argini artificiali, confluendo poi nel sistema idrografico che porta verso il mare. Nelle Valli di Sant'Agostino, sul versante settentrionale dei Colli Berici, questo ruolo è svolto dal Rio Cordanello; nelle Valli di Fimon, dal canale Debba, che accoglie anche le acque del torrente Ferrara; nella Valle Liona, dal canale Liona, in cui confluiscono i numerosi apporti che assicurano la bonifica dell'ampia e pianeggiante rientranza tra Sossano e Orgiano. A sud dei colli, la pianura, oggi intensamente coltivata e antropizzata, è attraversata da una fitta rete di canali e compresa, a grandi linee, a est dal corso dei canale Bisatto e a ovest e a sud dal sistema idrografico del Guà-Frassine.
LAGHI E ZONE PALUDOSE
All'interno dei colli, nel comune di Arcugnano, il Lago di Fimon rappresenta l'ultimo relitto di bacino naturale, dopo la scomparsa per cause naturali del laghetto della Granza, che occupava il fondo di una dolina tra Orgiano e Lonigo e, soprattutto, dopo il prosciugamento artificiale del Laghetto della Fontega presso Arcugnano, nonchè delle zone paludose che, abbondanti, circondavano in passato, su più lati, il rilievo collinare: il Palù di Brendola, le Acque di Sant'Agostino, il Palù di Mossano, le depressioni vallive tra Barbarano Vicentino e Villaga, tra le altre.
CLIMA
Per quanto riguarda il clima, i Colli Berici appartengono alla zona geografica subalpina, rappresentata da rilievi collinari che, da un lato, si legano alla zona prealpina e, dall'altro, si spingono nella pianura. Il clima della pianura vicentina e, in particolare dei Colli Berici, coincide dunque con quello classico dell'area padana, caratterizzato da contemporanee influenze di tipo temperato subcontinentale e di tipo marittimo, queste ultime favorite dalla vicinanza dei Mare Adriatico. All'interno dei colli, poi, l'articolata morfologia del rilievo origina particolari microclimi locali, condizionati dall'esposizione dei versanti, dalla densità della copertura vegetale, dalla presenza e dall'orientamento di valli più o meno ampie e più o meno profondamente incise.