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Montegalda

Come arrivare: da Longare seguire per Montegalda lungo la bella strada che costeggia il fiume Bacchiglione (8.2 km). Autostrada A4 VE-MI: uscire a Grisignano e prendere per Vicenza. Al primo incrocio voltare a sinistra per Montegalda (5 km).

CASTELLO GRIMANI-MARCELLO-SORLINI

CASTELLO GRIMANI-MARCELLO-SORLINI

CASTELLO GRIMANI-MARCELLO-SORLINI

Via Castello, 21
36047 Montegalda (VI)
Proprietà : sorlini spa, referente Sig. Stefano Sorlini
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Le fonti documentarie attestano in questo luogo, fin dall'XI secolo, la presenza di un "castrum" che ebbe importanza strategica durante le lotte fra le città di Padova e Vicenza.
Nel XV secolo la proprietà passò alla famiglia Chiericati, che attuò sicuramente alcuni cambiamenti al complesso difensivo, ma l'assetto attuale dell'edificio è dovuto in gran parte ad una ristrutturazione della metà del XVIII secolo. Tra gli interventi di questo periodo, sono da ricordare gli affreschi della cappella dei 1718 e il ciclo di decorazioni, realizzate da Andrea Urbani fra il 1780 e il 1782. Interessante il cortile interno, decorato con alcune statue dei Marinali, sul quale si aprono le stanze affrescate. Il giardino fu riorganizzato all'italiana e l'arredo scultoreo proviene dall'officina del Marinali.

Sito web: www.fondazionesorlini.com

APERTURA:
non visitabile; è possibile però richiedere la visita per studiosi o gruppi su prenotazione.

CHIESA DI SAN MARCO

CHIESA DI SAN MARCO

CHIESA DI SAN MARCO

Via Roi, 12
36047 Montegalda (VI)
Tel: 0444.737590
Fax: 0444.737590
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La chiesa di San Marco, fino a pochi anni fa proprietà del marchese Roi, un tempo fu delle famiglie Manelmi, poi Chiericati, Caldogno quindi Fogazzaro, Roi. Posta su una breve altura chiamata anche Monte Merlino, la Chiesa di stile gotico, offre uno spiazzo da cui si può vedere un bel panorama. San Marco dovrebbe risalire agli inizi del secolo quindicesimo, pare però che subito dopo la sua costruzione abbia avuto bisogno di restauro e cioè nel 1464. Più tardi venne rifatta la facciata quando alla fine del Seicento o inizi del Settecento si pensò bene di abbattere la prima abside probabilmente poligonale sostituendola con l'attuale presbiterio forse reso più profondo dallo spazio retrostante l'Altar Maggiore. Murata attorno all'attuale abside c'è una fastosa cornice marmorea, entro cui sta un dipinto datato 1607 e firmato da Alessandro Maganza, opera eccellente di un infaticabile pittore. Il vano della Chiesa si allarga a destra nella Cappella costruita nel 1701 la quale è occupata nella parete di fondo da un grande altare che il Barbarano e il Maccà dicono eseguito nel 1629, esso è espressivo dei modi degli Albanese. La pala che contiene è di eccezionale interesse in quanto prova la presenza del Maffei nella bottega del Maganza, sono raffigurati San Francesco, Sant'Antonio, San Carlo e Santa Scolastica, con Cristo sulle nubi e sei teste di Cherubini che gli fanno corona e due Angeli dalle lunghe ali variopinte che reggono oggetti allusivi ai Santi. Il campanile, a fianco della Chiesa, ricorda l'origine gotica del complesso. La struttura abitativa originariamente era un piccolo convento di fraticelli francescani, che presenta alcuni locali con i soffitti a botte, altri a spicchi su capitelli pensili.

Sito web: www.monasterorissurezione.it

VILLA FOGAZZARO-ROI-COLBACHINI

VILLA FOGAZZARO-ROI-COLBACHINI

VILLA FOGAZZARO-ROI-COLBACHINI

Via A. Fogazzaro, 3
Tel: 0444.737526
Fax: 0444.735623
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Nel 15° secolo il parco della Villa era un feudo importante della famiglia Chiericati, che la utilizzava come residenza estiva. La Villa passò poi ai Caldogno, quindi alla famiglia dell’illustre scrittore Antonio Fogazzaro, che vi ambientò in parte il romanzo “Piccolo mondo moderno”. Ereditata dal pronipote Marchese Giuseppe Roi, è stata acquistata di recente da Giuseppe Aldinio-Colbachini, imprenditore industriale. Di impianto seicentesco, in mano ad Antonio Fogazzaro venne rimaneggiata e ampliata su disegno dell’architetto e paesaggista Antonio Caregaro Negrin nel 1846, sopra le cantine della costruzione preesistente. Furono conservati solo i muri portanti creando un edificio neo-rinascimentale venendo a giocare sul corpo centrale con un dislivello di piani. All’inizio del ‘900 alla Villa fu aggiunta l’ala sinistra; oggi, con le sue forme neoclassiche l’edificio assume un valore artistico di notevole pregio: assai belle sono le due cornucopie del frontone e il muro che cinge la proprietà con uno scherzo a festone ornato da pigne di pietra come pure gli eleganti cancelli della villa in ferro battuto. Parte del complesso architettonico è ora sede del Museo Veneto delle Campane, la più ricca e curata collezione di campane in Italia, ormai prossima a divenire la più grande in Europa. Recentemente l’edificio è stato oggetto di un accurato restauro, come il parco che lo circonda, dove si mescolano i caratteri rigorosamente geometrici del giardino all’italiana, nell’area in piano antistante la Villa, con quelli più naturali tipici del giardino romantico-inglese, ben inserito nel dolce paesaggio collinare di Montegalda.

Sito web: www.muvec.it

APERTURA:
Periodo invernale:
il martedì e il sabato dalle 13.30 alle 17.00
il giovedì e il venerdì dalle 9.00 alle 12.30
Periodo estivo:
il martedì e il sabato dalle 15.00 alle 18.30
il giovedì e il venerdì dalle 9.00 alle 12.30
Chiuso durante le festività, le ferie estive ed il periodo natalizio
INGRESSO:
A pagamento

VILLA SCROFA-CANTON-CATTELAN

VILLA SCROFA-CANTON-CATTELAN

VILLA SCROFA-CANTON-CATTELAN

Codesta Villa (intesa come paese) ha tre importanti palazzi, una è casa Scroffa, l'altro è il palazzo Garzadori e il palazzo della Contessa Querini. Questa Villa, eretta nel 1672 su disegno di un architetto dilettante, rivela nel proprio cortile una lunghissima e interessante Barchessa con 16 colonne doriche e relativi intercolunni. Da questa Barchessa spunta la torre colombara che, se nell'Ottocento subì molte manomissioni, ora è fatiscente. Villa Scroffa aveva un tempo anche una Chiesetta o Cappellina non aperta al culto, dove nel parapetto dell'Altare vi era un mezzo rilievo scolpito in pietra che rappresentava il "Miracolo della Mula inginocchiata davanti al S.S. Sacramento". Alla parte dell'Epistola di detto Altare, nel muro laterale si ammira un quadro grande in pietra che rappresentava pure a mezzo rilievo un "Miracolo di S. Antonio ai cui piedi sta una persona morta e altre figure" eccellentemente scolpite da Orazio Marinali. Per quanto riguarda la Villa l'architetto ebbe mano meno felice con la facciata; mentre più interessante si rivela il lato che dà sulla strada dove le proporzioni sono più armoniose. Notevoli sono le inferriate in ferro battuto nelle quattro finestre su strada. Sulla destra della facciata un piccolo corpo di fabbrica in apparenza aggiunto in tempo successivo, ospita la scala articolata nel giro di tre rampe, bella per gli archi rampanti che assecondano il salire dei gradini, per la collocazione delle statue entro le nicchie, per quel tanto di scenografico che sembrerebbe riflettere un gusto già settecentesco. Purtroppo molte cose sono scomparse, ad esempio, la Cappella venne abbattuta quando fu costruita l'attuale sede stradale.

VILLA GUALDO - Sede Municipale

VILLA GUALDO - Sede Municipale

VILLA GUALDO - Sede Municipale

Piazza Marconi, 40
36047 Montegalda (VI)
Tel: 0444.736440
Fax: 0444.636567
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L'attuale Municipio, o "Villa Gualdo", viene considerata fra le più modeste architetture del Seicento Vicentino. Fu il conte Giuseppe Gualdo che intervenne sulla struttura cinquecentesca già esistente e nel 1637 ne ridisegnò l'aspetto. All'interno il portico e il suo innesto con l'atrio della strada rivelano una articolazione spaziale degna di interesse con le otto colonne a perimetro. Le due ali a portico (Barchesse) erano adibite una a foresteria e l'altra a scuderia per otto cavalli e altre rimesse. La facciata è rivolta verso il Bacchiglione. Nell'attuale piazza c'era un giardino circondato da mura con molti abeti e molte statue che lo ornavano. Nell'atrio di Villa Gualdo si trova un bellissimo lavabo in pietra del '500. La Villa fu anche proprietà Valmarana nonché Vedramin-Calergi. Nella chiesetta eretta dai Conti Valmarana nel 1832, ora Monumento ai Caduti, è conservato un quadro raffigurante "L'invenzione della Santa Croce", opera del Busato. Ma ritorniamo a chi ne ridisegnò l'architettura: Giuseppe Gualdo, Dottore in ambo le leggi ed Arciprete di Montegalda. Risulta che questo signore morì a 46 anni nel 1640; era figlio di Margherita di Brogliano e del Giureconsulto Emilio Gualdo, uomo di alto sapere e rinomanza.

Sito web: www.comune.montegalda.vi.it